Colore: rosso granato intenso con riflessi rubino. Profumo: Alla degustazione si avvertono gli aromi di ribes nero e ciliegia tipici del Merlot, combinati al profumo aromatico e fumoso caratteristico del Cabernet, facendo emergere una nota di pepe verde e baccello di vaniglia. A dare il tocco finale intervengono le eleganti note di mora tipiche del Pinot nero. Sapore: Quest’uvaggio avvince il palato con una simbiosi accattivante tra il sapore fruttato del Pinot nero, il gusto aromatico e tannico del Cabernet, la pienezza e la complessità del Merlot. |
Diraspatura degli acini e successiva fermentazione lenta a temperatura controllata, e movimentazione delicata del mosto in cisterne d’acciaio inox. Fermentazione malolattica e affinamento per 7-10 mesi in botti di legno grandi. Assemblaggio sei mesi prima di imbottigliare. |
Cotoletta alla griglia con ratatouille, medaglioni di cervo in crosta di schüttelbrot con gnocchetti di segale e frumento, cotoletta con verdura grigliata o spezzatino di cervo al riso pilaf. |
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Fondata nel 1893, la Cantina di Terlano è una delle cooperative di produttori più all’avanguardia di tutto l’Alto Adige. I suoi 143 soci attuali coltivano 165 ettari di vigneti, pari a una produzione annua totale di 1,2 milioni di bottiglie. Oggi in una struttura moderna maturano esclusivamente vini DOC, per il 30 % rossi e per il 70 percento bianchi. Caratteristica della cantina di Terlano è vinificare vini longevi , una tradizione consolidata, e soprattutto i vini bianchi di Terlano, con la loro pienezza che si conserva anche dopo decenni d’invecchiamento, fanno gioire di stupore gli appassionati di tutto il mondo. I presupposti che garantiscono questa longevità sono l’elevato tenore minerale dei terreni, viti vecchie che hanno raggiunto un equilibrio di crescita ottimale, vigneti molto curati con bassa resa per ceppo, e il principio di incantinare solo uve sane e perfettamente mature. La tradizione della Cantina di Terlano è imperniata sulla vinificazione storica in botti di legno, ma un altro fattore determinante è il metodo “sur lie”, in cui i vini maturano - spesso per anni - sui lieviti fini, prima di passare alla bottiglia dove – senza fretta – possono finire di crescere. Grazie a questa maturazione lenta, i vini acquistano più carattere e complessità, infatti, è fare emergere non gli aromi primari, ma piuttosto quelli secondari e terziari più complessi. La prova più tangibile è l’ archivio enologico, che conta più di 20.000 bottiglie. Uno scrigno ricolmo di rarità, dove si possono trovare varie annate dal 1955 a oggi. Alcune bottiglie risalgono addirittura al 1893, anno in cui fu fondata la cantina. |
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