Colore rosso rubino con sfumature granate. Al naso, i sentori di frutti di bosco, prugna e ciliegia sono impreziositi da accenni speziati. In bocca, un piacevole nerbo di freschezza, i cui tannini, sostenuti da una briosa acidità, risultano soavi e seducenti. Finale fruttato e succoso con evidenti note di spezie.
Vinificazione
Terminata la pigiatura con annessa diraspatura, il mosto e le bucce, grazie alla forza di gravità, colano nelle botti sottostanti per una criomacerazione di quattro giorni. Dopo una fermentazione di quindici giorni con annessa svinatura, il vino riposa per tre giorni nei contenitori di cemento prima del travaso nelle pièces (botti di rovere da 228 l). Dopo un affinamento di 11 mesi nelle pièces si procede all’assemblaggio nei tini di legno. Successivamente l’affinamento del vino continua prima nei tini e poi in bottiglia.
Abbinamenti
Si sposa bene con i primi a base di carne, selvaggina o funghi nonché con tartare di vitello e pietanze di carne rossa o selvaggina. Infine, il Marjon si abbina meravigliosamente anche ai formaggi saporiti.
Produttore
Cantina Tramin è una realtà che riassume in sé tutti i caratteri tipici della propria terra: l’incanto della natura e le sue suggestioni polisensoriali, la precisione creativa e produttiva verso una qualità costante, la capacità di fare sistema e di cooperare. Tra le cantine sociali di più antica tradizione dell’Alto Adige, ha sede a Termeno sulla Strada del Vino. Proprietari della cantina sono 300 contadini viticultori che lavorano la terra nelle microzone di Termeno, Ora, Egna e Montagna su una superficie totale di circa 250 ettari, culla del vitigno Gewürztraminer, vera e propria bandiera di questi luoghi. La cantina produce mediamente 1,8 milioni di bottiglie ogni anno. Pluripremiata negli anni e costantemente citata nelle classifiche di qualità e nelle guide enogastronomiche internazionali, Tramin è fra le prime cantine sociali dell'Alto Adige ad aver intrapreso la sfida dell’agricoltura ecosostenibile. Oggi coltiviamo circa 15 ettari di vigne secondo i disciplinari biologici e biodinamici L’obiettivo è di poter presto estendere l’abolizione dell’uso di erbicidi a tutti i 230 ettari di coltivazione,coinvolgendo in prima persona ogni singolo proprietario.